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Perché tutto dipende da noi.

Se tocchi l’involucro dell’aria, spezzi l’equilibrio.
Tutto ciò che abbiamo perduto o trovato,
tutta l’aria passata nelle zampogne dei polmoni,
che senso avrebbe senza il nostro dolore o la delusione?
E che importanza avrebbe senza la nostra gioia?

Perché tutto dipende dalle tue dita.
Se tocchi il suo vestito saprai: niente può tornare indietro,
un nome pronunciato anche una volta sola
cambia la voce, intreccia le radici delle parole,
perché d'ora in poi cerchi di conquistare le lingue morte,
per provare col loro aiuto
a intendertela con i vivi.

Se tocchi le sue cose capirai: ogni parola,
ogni azione cela l’impossibilità del ritorno.
Coraggio e tristezza ci spingono:
l’irreversibilità dell’amore, l’impenetrabilità
di quasi tutte le oscure profezie e le previsioni.
Ci succede solo quello che volevamo
o quello che temevamo. Rimane solo il dubbio
se a prevalere sia desiderio o paura.

Nelle membrane delle nostre dita
la notte risuonerà di musica,
la stanza si riempirà della luce
dei dizionari che abbiamo portato.
Perché tutto dipende dalla nostra capacità
di parlare la morta lingua della dolcezza.

La luce è composta di tenebre
e dipende solo da noi.

© Serhiy Zhadan | Traduzione di Lorenzo Pompeo

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